Semblable à Benvenuto Cellini, Andrea Bassani cisèle ses poèmes tel un orfèvre. Musicien du cœur, le son de ses mots, de ses phrases, de ses vers s’envolent dans l’air d’un doux printemps s’il est heureux, d’un frileux hiver s’il est triste. Mais sa musicalité s’enfonce aussi à l’intérieur de notre âme. Dans ce cas, ses poèmes deviennent intimes. Un peu comme “La Bonne chanson” de Paul Verlaine mise en musique par Gabriel Fauré. La profonde sensibilité du poète le rend romantique, rempli de spleen, tout en étant très contemporain. Sa poésie se rapproche du 19e siècle alors que ses mots sortent du 21e siècle : Ipod, selfie, téléphone (Poème « Io-TELEFONO »). Ce qui rend ses poèmes décalés mais teintés d’humour, subtil mélange de classicisme et de modernité. Andrea paraît accablé mais il est auréolé d’une intensité divine qui lui permet de rendre ses œuvres sublimes, comme venant d’une offrande céleste.
Andrea Bassani révèle son émotivité dans ses dessins. Même si certaines figures peuvent angoisser par le côté anguleux, ses croquis poétisent leurs physionomies. L’extrême finesse du trait de la pointe de sa plume démontre qu’il est difficile de séparer le double ou le multiple des caractères humains. Sommes-nous ange ou démon, homme ou femme, humain ou animal, intelligent ou bête, yin ou yang ?
Si une partie du public ne décode pas le poète. Qu’il ne s’attriste pas. Il est au-dessus de la mêlée. Baudelaire dit dans son poème “La beauté” : “Je trône dans l’azur comme un sphinx incompris”.
Tel Jean Cocteau, poète, peintre, dessinateur, cinéaste, céramiste, Andrea Bassani multiplie ses dons avec bonheur. Et il réussit !
A découvrir absolument ! (*)
Bernard Tiburce (Bibliothécaire, Centre Pompidou – Parigi)
(*) Come Benvenuto Cellini, Andrea Bassani cesella le sue poesie come un orafo. Musicista del cuore, il suono delle sue parole, delle sue frasi, dei suoi versi si libra nell’aria di una dolce primavera se è felice, di un gelido inverno se è triste. Ma la sua musicalità affonda anche nella profondità dell’anima ed è così che le sue poesie si fanno intime, proprio come accade nell’ascolto de “La bonne chanson” di Paul Verlaine musicata da Gabriel Fauré. La profonda sensibilità del poeta lo rende un romantico, estremamente malinconico, pur essendo molto contemporaneo. La sua poesia pertanto si avvicina a quella del 19° secolo nonostante i suoi versi appartengano al 21° secolo – Ipod, selfie, telefono (rif. alla poesia “Io-TELEFONO”) – e si tingono a tratti anche di humor. I suoi versi appaiono, quindi, quasi trasposti da un secolo ad un altro, una sottile miscela di classicismo e modernità. Il poeta è afflitto, sfinito, ma coronato da una intensa forza divina che gli permette di rendere sublimi le sue opere; sembra che i suoi versi provengano da un dono celeste.
Andrea Bassani svela poi la sua sensibilità nei suoi disegni. E il suo tratto rende poetico anche il disegno più spigoloso. L’estrema finezza del tratto della punta della sua penna dimostra quanto sia difficile separare il doppio o il multiplo dei caratteri umani. Siamo angelo o demone, maschio o femmina, uomini o animali, intelligenti o stupidi, yin o yang?
Se una parte del pubblico non decodifica il poeta, non bisogna dolersene. Bassani è al di sopra della mischia. Baudelaire dice nel suo poema La bellezza: ” Sfinge incompresa, regno nell‘azzurro”.
Come Jean Cocteau, poeta, pittore, disegnatore, regista, ceramista, Andrea Bassani moltiplica straordinariamente i suoi doni, e ci riesce con successo.
Da scoprire assolutamente!
Bernard Tiburce (Bibliothécaire, Centre Pompidou – Parigi)
Adoro la lingua francese e i suoi poeti, a maggior ragione mi complimento con te, Andrea, che hai evocato in quel critico somiglianze con autori che prediligo.
Molto bella e ricca di spunti la sua analisi!
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